Macchine agricole: appuntamento ad EIMA International
Presentata nell’ambito di Agriumbria la 46ma edizione della rassegna della meccanica agricola, in calendario a novembre prossimo alla fiera di Bologna. Ricca di contenuto tecnico e forte di oltre 1.600 industrie espositrici già confermate, EIMA 2024 sarà un importante fattore di rilancio del mercato nazionale. Nei primi tre mesi dell’anno le vendite di trattrici calano del 25% a livello nazionale, mentre una maggiore tenuta mostra il mercato in Umbria, con una flessione molto più contenuta (-4,4%).
Il tour di presentazione di EIMA International – che prevede conferenze in numerose città italiane ed estere – fa tappa a Bastia Umbra, nel contesto brillante di Agriumbria, la storica rassegna che ogni anno richiama agricoltori e operatori economici da tutta l’Italia centrale offrendo tecnologie innovative per l’agricoltura e la zootecnia. La conferenza stampa su EIMA International - la rassegna specializzata nella meccanica agricola che si svolgerà alla fiera di Bologna dal 6 al 10 novembre prossimo – si è svolta questo pomeriggio offrendo un aggiornamento sui numeri e sulle novità della rassegna, organizzata dalla Federazione italiana dei costruttori di macchine agricole FederUnacoma e giunta alla sua 46ma edizione. “Le industrie costruttrici hanno aderito numerosissime – ha detto in conferenza il Direttore Generale di FederUnacoma Simona Rapastella – e sono oltre 1.600 le richieste di partecipazione già formalizzate di cui oltre 500 da parte di case costruttrici estere, un numero destinato a crescere ulteriormente nelle prossime settimane portando il totale degli espositori ai livelli più alti nella storia della rassegna. Nel ricordare come l’esposizione dell’EIMA si caratterizzi per la ripartizione in 14 macro-settori merceologici e in 5 Saloni tematici, rispettivamente dedicati alla componentistica, all’irrigazione, alle bioenergie, al giardinaggio e ai sistemi digitali, Simona Rapastella ha sottolineato come la rassegna sia un potente veicolo per la promozione e il commercio dei macchinari agricoli, tanto più importante in un anno nel quale il mercato, sia quello internazionale che quello nazionale, attende un rilancio. “Nei primi tre mesi dell’anno – ha detto il Direttore di FederUnacoma – il mercato nazionale delle trattrici registra un calo complessivo del 25% a fronte di 3.812 unità immatricolate, e cali significativi si riscontrano anche per le mietitrebbiatrici, le trattrici con pianale di carico, i rimorchi e i sollevatori telescopici”. “Rispetto al dato nazionale - ha specificato Rapastella - la Regione Umbria evidenzia una maggiore tenuta, con un calo nel primo trimestre del 4,4%, in ragione di 86 trattrici vendute, delle quali 70 nella provincia di Perugia e 16 nella provincia di Terni. Del resto il mercato delle macchine agricole risulta abbastanza stabile in questa Regione, che aveva chiuso il 2023 con un totale di 408 trattrici immatricolate, lo stesso numero registrato l’anno precedente in un contesto nazionale che aveva visto invece un calo complessivo del 12,9%. Ancora consistente nella Regione, purtroppo, la vendita di trattrici usate, che risultano poco aggiornate tecnologicamente e quindi inadeguate a fornire maggiore competitività alle imprese agricole: lo scorso anno, a fronte delle 408 trattrici nuove, sono state vendute in Umbria ben 1.540 unità usate, con una età media superiore ai vent’anni. La flessione delle immatricolazioni - è stato detto in conferenza - dipende in buona misura dalla crescita dei listini e dei tassi d’interesse per i prestiti bancari, ma soprattutto talvolta dalle complesse procedure di accesso agli incentivi pubblici. Allo stato attuale, il credito d’imposta per il 4.0 è in via di esaurimento ed offre condizioni meno favorevoli rispetto agli anni passati, e la nuova misura per il 5.0 è ancora in fase di messa a punto. Ma soprattutto, si attende il pieno funzionamento degli incentivi del PNRR, gestito dalle Regioni (400 milioni complessivi per la meccanizzazione agricola), e la seconda tranche del Fondo nazionale per l’Innovazione (100 milioni stanziati per l’anno in corso). “La Federazione sta collaborando con i Ministeri e con le Regioni per facilitare le procedure di erogazione - ha concluso Simona Rapastella - e ha già programmato di istituire all’interno di EIMA International uno “sportello” per fornire agli agricoltori, ai contoterzisti e agli operatori economici informazioni e indicazioni pratiche per l’accesso ai fondi pubblici.
Gli ultimi Comunicati stampa di FederUnacoma
La congiuntura economica frena il mercato delle macchine agricole a livello globale, ma la rassegna dell’EIMA, che si è conclusa ieri sera a Bologna, non conosce battute d’arresto e registra il suo massimo storico. Oltre 346 mila presenze, di cui 63 mila estere da 150 Paesi, per conoscere le tecnologie più innovative per ogni tipo di agricoltura. La domanda di meccanizzazione resta potenzialmente molto alta – spiegano gli organizzatori di FederUnacoma – e il mondo agricolo ha bisogno da subito di conoscere le innovazioni e di pianificare i propri investimenti.
Prende il via a Bologna la 46ma edizione dell’esposizione mondiale delle macchine per l’agricoltura 1.750 le industrie partecipanti, delle quali quasi 700 estere, a copertura di ogni segmento di mercato. Modelli di macchine all’avanguardia e sistemi digitali avanzati per un’agricoltura sempre più scientifica, e connessa con il sistema dei servizi e con gli altri settori produttivi.
Il valore complessivo della produzione nazionale di tecnologie per l’agricoltura e per il giardinaggio si avvia a chiudere l’anno con un calo del 19,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, fermandosi a 13,2 miliardi di euro. La flessione dovuta alla contrazione della domanda interna, ma soprattutto al rallentamento dei mercati esteri, i quali contribuiscono in misura significativa al fatturato delle aziende agromeccaniche italiane. FederUnacoma: per la ripresa, necessario attendere la seconda metà del 2025.
Il settore delle macchine agricole è destinato a crescere in modo consistente nei prossimi anni, ma cambierà la geografia dei mercati. Le grandi piazze dell’Europa e del Nordamerica manterranno un alto livello di investimenti per garantire standard qualitativi elevati, e i due colossi asiatici India e Cina tenderanno a stabilizzare la meccanizzazione sui grossi quantitativi raggiunti in questi anni, ma i mercati emergenti saranno quelli del Sud Est Asiatico e dell’Africa. Questo lo scenario descritto questo pomeriggio a Bologna nella conferenza di presentazione di EIMA International, la rassegna mondiale della meccanica agricola, in scena al quartiere fieristico cittadino da domani 6 novembre fino a domenica 10.
La domanda di macchinario agricolo è destinata a crescere in modo molto consistente - è stato spiegato nel corso della conferenza dalla Presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio - in quelle regioni del mondo nelle quali si registra un forte sviluppo dell’agricoltura a causa della crescita demografica, e quindi sono necessarie dotazioni tecnologiche molto maggiori di quelle attuali.
Un Paese chiave - è stato illustrato in conferenza - è l’Indonesia, che già oggi conta quasi 300 milioni di abitanti segnalandosi come uno dei più popolosi al mondo e destinato ad incrementare ulteriormente il proprio peso demografico nei prossimi anni. In Indonesia le importazioni di macchine agricole sono in crescita costante da 15 anni a questa parte, e sono passate da un valore di 140 milioni di euro nel 2009 ad un valore di quasi 700 milioni nel 2023 (crescita media dell’8,6% annuo), con la previsione di ulteriore incremento nei quattro anni prossimi 2024-2027 del 6,7% annuo.
Ma in crescita risultano anche le importazioni di macchine agricole negli altri popolosi Paesi del Sud-est asiatico: il Vietnam (100 milioni di abitanti) prevede incrementi nelle importazioni del 6,2% annuo nei prossimi quattro anni; le Filippine (110 milioni di abitanti) dovrebbero incrementare l’import del 7,8% nei prossimi quattro anni; mentre la Thailandia (71 milioni di abitanti), dopo una crescita molto lenta negli ultimi quindici anni pari ad appena l’1% medio annuo, si prevede passerà nel periodo 2024-2027 ad un incremento annuo del 6,8%.
La variabile demografica è ancora più influente nel continente africano, se è vero che l’Africa Sub-sahariana nel 2050 coprirà da sola il 50% della crescita demografica mondiale. Nel continente africano spicca la Nigeria, che già oggi conta 230 milioni di abitanti e che nel 2050 ne conterà oltre 400 milioni (imponendosi come il terzo Paese più popoloso al mondo), seguita da Etiopia e Repubblica Democratica del Congo, entrambe nettamente oltre i 100 milioni di abitanti e destinate ad una crescita vistosa nei prossimi vent’anni entrando nel novero dei 10 Paesi più popolosi del Pianeta.
In Nigeria appena il 46% delle terre coltivabili è oggi utilizzato - è stato detto nel corso della conferenza - e nella Repubblica Democratica del Congo un esiguo 10% dei terreni arabili è oggi impiegato per l’agricoltura, così che la messa in produzione di nuovi territori rappresenta una priorità per questi come per altri Paesi del continente, con un incremento della domanda di tecnologie nell’immediato futuro (da qui al 2027 l’importazione di macchinario agricolo crescerà del 7% annuo in Etiopia e del 12% in Congo), ma più ancora nell’arco dei prossimi vent’anni.