EIMA 2024, un volano per la cooperazione italo-serba
La 46ma edizione della rassegna bolognese è stata presentata questa mattina a Novi Sad (Serbia) nel corso di un convegno sui robot agricoli. Le tecnologie ad alta automazione strategiche per incrementare la produttività di un’economia agricola come quella serba, sempre più specializzata. L’alta innovazione al centro di EIMA 2024, che inaugura l’area REAL dedicata alle prove e alle dimostrazioni pratiche dei robot.
La Serbia ha un grande potenziale agricolo, soprattutto nel settore delle coltivazioni ortofrutticole, ma per sfruttarlo appieno deve incrementare la competitività del settore primario attraverso investimenti in mezzi meccanici di ultima generazione. Questo il messaggio lanciato dal convegno intitolato “Agriculture 5.0 – Innovations in sustainable agriculture”, che si è svolto lunedì il 20 maggio nella cornice della fiera internazionale di Novi Sad. Organizzato dall’ufficio ICE di Belgrado, l’evento è stato moderato da Mirela Mitrić, desk editor di RTV Vojvodina Agricultural e ha visto la partecipazione dell’ambasciatore italiano in Serbia Luca Gori, del direttore dell’ICE di Belgrado Antonio Ventresca, della presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio e del consigliere del Ministero per l’integrazione europea Danilo Golubović, i quali hanno aperto i lavori sottolineando l’importanza strategica della cooperazione tecnica e delle relazioni commerciali tra Serbia e Italia. Sui temi dell’alta automazione per il settore primario si sono soffermati Fabio Ricci, vice direttore di FederUnacoma; Marko Oscar, responsabile del Centro per l’Information Technologies; Jelena Nestorov, Presidente dell’Unione delle cooperative della Vojvodina; Marija Antanasković, Segretario generale dell’Associazione degli importatori e degli esportatori di macchine agricole; Lazar Turšijan, della Facoltà di agraria presso l’Università di Novi Sad, esperto di agricoltura di precisione; Stefan Gligorić, dal Segretario generale dell’Associazione “New Generation Farmers” e Dejan Zorić dell’azienda agromeccanica AgroTECH.
Nel suo intervento, il vice direttore di FederUnacoma ha sottolineato il boom commerciale dei robot agricoli autonomi, impiegati oggi soprattutto per operazioni di diserbo, semina e raccolta. «Le macchine “intelligenti” non rappresentano più una tecnologia di frontiera, ma sono mezzi meccanici sempre più diffusi, che - ha spiegato Ricci - si stanno rivelando insostituibili per la loro capacita di incrementare i rendimenti e di migliorare la sostenibilità, la salubrità nonché la redditività delle produzioni agricole. Il mercato globale dei robot agricoli, che già nel 2023 era cresciuto del 22,7% (da 11 a 13,5 miliardi di dollari), dovrebbe triplicare nei prossimi cinque anni fino a raggiungere un valore di 40,1 miliardi di dollari».
La robotica applicata all’agricoltura sarà al centro della prossima edizione di EIMA International 2024, la rassegna mondiale della meccanica agricola, in programma a Bologna dal 6 al 10 novembre prossimo e che da sempre si caratterizza per i contenuti di alta innovazione. Oltre a numerosi convegni, seminari e workshop di natura tecnica, che faranno il punto sulle diverse tematiche collegate ai sistemi di alta automazione, la prossima EIMA inaugura anche uno spazio esterno nel quartiere fieristico bolognese, l’area Real, dedicato proprio alle prove e alle dimostrazioni pratiche dei robot agricoli autonomi. Innovazione in primo piano anche nel salone Digital (insieme ai saloni EIMA Green, EIMA Componenti, EIMA Energy ed EIMA Idrotech è uno dei cinque saloni specializzati in cui si articola l’evento fieristico), vetrina delle tecnologie digitali d’avanguardia, e nella tradizionale esposizione statica dei modelli premiati al concorso Novità Tecniche. «Per il settore primario del Paese balcanico, che esprime una significativa domanda di macchinari di ultima generazione, EIMA International costituisce dunque una manifestazione di sicuro interesse. Con più di 50 mila modelli esposti in rappresentanza di ben 14 settori merceologici, la kermesse bolognese – ha aggiunto Ricci – è in grado di soddisfare ogni esigenza dell’economia agricola serba che, come noto, sta puntando molto non soltanto sui seminativi ma anche sulle colture ad alto valore aggiunto». In questa prospettiva, la manifestazione bolognese costituisce un’importante occasione per rafforzare la cooperazione tecnica tra Serbia e Italia, che nel settore della meccanica è già solida. Con un valore dell’export superiore a 32 milioni di euro, l’Italia nel 2023 è stata il secondo fornitore di mezzi meccanici per l’agricoltura, subito dopo la Germania (61 milioni di euro). Trattrici (17 milioni); attrezzature per la semina, per il trapianto e la concimazione (3,2 milioni); mezzi per la raccolta (3,1 milioni di euro) sono le tipologie di macchinari italiani maggiormente richiesti dagli agricoltori del Paese balcanico. Le previsioni di FederUnacoma confermano l’interesse del mondo agricolo serbo per la kermesse bolognese e per l’agromeccanica italiana. Secondo la Federazione, l’afflusso di buyer e operatori qualificati dalla Serbia dovrebbe confermare il trend incrementale delle ultime quattro edizioni quando il loro numero è più che raddoppiato, passando dagli 860 del 2016 ai circa 2.000 del 2022.
A conclusione del suo intervento, il vice direttore di FederUnacoma ha sottolineato l’ottimismo degli organizzatori per il successo di EIMA 2024. «Ad oggi più di 1.600 industrie di settore, 500 delle quali estere, hanno già formalizzato la propria domanda di partecipazione. Dal 6 al 10 novembre prossimo nel quartiere fieristico bolognese sono attesi 330 mila visitatori, 57 mila dei quali stranieri in rappresentanza di 150 Paesi. Molto nutrito – ha concluso Ricci – anche il gruppo degli operatori altamente qualificati, composto da 450 delegati esteri da 80 Paesi, il cui incoming è in via di organizzazione da parte dell’Agenzia ICE».
Il road show di presentazione di EIMA International che, prima di Novi Sad aveva fatto tappa in Azerbaijan a Baku (“Italy and Azerbaijan together for better food production”, questo il titolo dell’iniziativa) proseguirà nelle prossime settimane con un fitto calendario di eventi dedicati che toccheranno, tra gli altri, mercati di grande rilievo per la nostra industria quali Canada, Stati Uniti e Polonia.
Gli ultimi Comunicati stampa di FederUnacoma
La congiuntura economica frena il mercato delle macchine agricole a livello globale, ma la rassegna dell’EIMA, che si è conclusa ieri sera a Bologna, non conosce battute d’arresto e registra il suo massimo storico. Oltre 346 mila presenze, di cui 63 mila estere da 150 Paesi, per conoscere le tecnologie più innovative per ogni tipo di agricoltura. La domanda di meccanizzazione resta potenzialmente molto alta – spiegano gli organizzatori di FederUnacoma – e il mondo agricolo ha bisogno da subito di conoscere le innovazioni e di pianificare i propri investimenti.
Prende il via a Bologna la 46ma edizione dell’esposizione mondiale delle macchine per l’agricoltura 1.750 le industrie partecipanti, delle quali quasi 700 estere, a copertura di ogni segmento di mercato. Modelli di macchine all’avanguardia e sistemi digitali avanzati per un’agricoltura sempre più scientifica, e connessa con il sistema dei servizi e con gli altri settori produttivi.
Il valore complessivo della produzione nazionale di tecnologie per l’agricoltura e per il giardinaggio si avvia a chiudere l’anno con un calo del 19,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, fermandosi a 13,2 miliardi di euro. La flessione dovuta alla contrazione della domanda interna, ma soprattutto al rallentamento dei mercati esteri, i quali contribuiscono in misura significativa al fatturato delle aziende agromeccaniche italiane. FederUnacoma: per la ripresa, necessario attendere la seconda metà del 2025.
Il settore delle macchine agricole è destinato a crescere in modo consistente nei prossimi anni, ma cambierà la geografia dei mercati. Le grandi piazze dell’Europa e del Nordamerica manterranno un alto livello di investimenti per garantire standard qualitativi elevati, e i due colossi asiatici India e Cina tenderanno a stabilizzare la meccanizzazione sui grossi quantitativi raggiunti in questi anni, ma i mercati emergenti saranno quelli del Sud Est Asiatico e dell’Africa. Questo lo scenario descritto questo pomeriggio a Bologna nella conferenza di presentazione di EIMA International, la rassegna mondiale della meccanica agricola, in scena al quartiere fieristico cittadino da domani 6 novembre fino a domenica 10.
La domanda di macchinario agricolo è destinata a crescere in modo molto consistente - è stato spiegato nel corso della conferenza dalla Presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio - in quelle regioni del mondo nelle quali si registra un forte sviluppo dell’agricoltura a causa della crescita demografica, e quindi sono necessarie dotazioni tecnologiche molto maggiori di quelle attuali.
Un Paese chiave - è stato illustrato in conferenza - è l’Indonesia, che già oggi conta quasi 300 milioni di abitanti segnalandosi come uno dei più popolosi al mondo e destinato ad incrementare ulteriormente il proprio peso demografico nei prossimi anni. In Indonesia le importazioni di macchine agricole sono in crescita costante da 15 anni a questa parte, e sono passate da un valore di 140 milioni di euro nel 2009 ad un valore di quasi 700 milioni nel 2023 (crescita media dell’8,6% annuo), con la previsione di ulteriore incremento nei quattro anni prossimi 2024-2027 del 6,7% annuo.
Ma in crescita risultano anche le importazioni di macchine agricole negli altri popolosi Paesi del Sud-est asiatico: il Vietnam (100 milioni di abitanti) prevede incrementi nelle importazioni del 6,2% annuo nei prossimi quattro anni; le Filippine (110 milioni di abitanti) dovrebbero incrementare l’import del 7,8% nei prossimi quattro anni; mentre la Thailandia (71 milioni di abitanti), dopo una crescita molto lenta negli ultimi quindici anni pari ad appena l’1% medio annuo, si prevede passerà nel periodo 2024-2027 ad un incremento annuo del 6,8%.
La variabile demografica è ancora più influente nel continente africano, se è vero che l’Africa Sub-sahariana nel 2050 coprirà da sola il 50% della crescita demografica mondiale. Nel continente africano spicca la Nigeria, che già oggi conta 230 milioni di abitanti e che nel 2050 ne conterà oltre 400 milioni (imponendosi come il terzo Paese più popoloso al mondo), seguita da Etiopia e Repubblica Democratica del Congo, entrambe nettamente oltre i 100 milioni di abitanti e destinate ad una crescita vistosa nei prossimi vent’anni entrando nel novero dei 10 Paesi più popolosi del Pianeta.
In Nigeria appena il 46% delle terre coltivabili è oggi utilizzato - è stato detto nel corso della conferenza - e nella Repubblica Democratica del Congo un esiguo 10% dei terreni arabili è oggi impiegato per l’agricoltura, così che la messa in produzione di nuovi territori rappresenta una priorità per questi come per altri Paesi del continente, con un incremento della domanda di tecnologie nell’immediato futuro (da qui al 2027 l’importazione di macchinario agricolo crescerà del 7% annuo in Etiopia e del 12% in Congo), ma più ancora nell’arco dei prossimi vent’anni.