“Macchine per la pace”, FederUnacoma al G7 Agricolo
L’associazione dei costruttori curerà la realizzazione di attività espositive e convegnistiche nell’ambito del G7 Agricolo, che si tiene sull’isola di Ortigia (Siracusa) dal 21 al 29 settembre prossimo. Dal grano alle colture orticole fino al vigneto e al frutteto, suggestive ambientazioni ricostruiranno sull’isola alcune eccellenze produttive del nostro territorio. A novembre l’appuntamento con la 46ma edizione di EIMA International, che promette numeri da record.
Dal 21 al 29 settembre prossimo, in occasione del G7 Agricolo, l’isola di Ortigia (Siracusa) “cambia pelle” e si trasforma in una esposizione di macchine agricole “en plein air” che racconta non solo i traguardi della meccanizzazione e dell’innovazione made in Italy, ma la storia e la cultura dei nostri territori, caratterizzati da produzioni tipiche. Lo ha reso noto il Direttore Generale di FederUnacoma Simona Rapastella che nel corso dell’assemblea della Federazione, tenutasi questo pomeriggio a Palazzo Albergati, in Zola Predosa (Bologna), ha svelato alcuni dettagli dell’importante collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura. «L’associazione italiana dei costruttori di macchine agricole avrà un compito di prestigio, quello di realizzare attività espositive e convegnistiche nell’ambito del G7 Agricolo. Per questo scopo – ha detto Rapastella – abbiamo previsto di impegnare quattro diverse aree espositive, dislocate in più punti dell’isola e allestite con suggestive ambientazioni che riproducono alcune delle nostre eccellenze produttive». Un prima area sarà collocata nelle pertinenze della Capitaneria di Porto, dove verrà ricreata la suggestione di un campo di grano con macchinari per le coltivazioni campo aperto. Un secondo spazio, sempre nella zona della Capitaneria, sarà dedicato alle coltivazioni orticole con un filare di terra che simula un cantiere di lavoro completo. Il terzo allestimento, un oliveto di varietà autoctone siciliane, presenta le tecnologie all’avanguardia per la raccolta e la manutenzione; mentre il quarto, in via Minerva, ospiterà la mostra dedicata alle tecnologie per il frutteto e il vigneto. Altre possibili esposizioni, in collaborazione con gli altri partner presenti sull’isola, potranno ulteriormente coinvolgere la Federazione.
Oltre all’esposizione dei macchinari agricoli, FederUnacoma curerà la realizzazione di appuntamenti seminariali e convegni, e di eventi dedicati ai Paesi africani che interverranno ai lavori del G7. Per i giorni del 25, 26 e 27 settembre sono già stati calendarizzati incontri sui temi “Robot, droni e intelligenza artificiale: la terza ‘rivoluzione verde’”, “Transizione digitale in agricoltura: un tema sociale e politico”, “Territori sconfinati, piccoli poderi e orti urbani: tutte le tecnologie per le ‘macro’ e ‘micro’ agricolture”, “Macchine ergonomiche, dispositivi elettronici e percorsi formativi: i nuovi ‘asset’ per l’imprenditoria femminile in agricoltura”, “Strategie di sviluppo per le imprese agricole africane”. «Attraverso le mostre e i convegni puntiamo a trasformare un evento eminentemente politico e diplomatico come il G7 in un’occasione di promozione culturale e di formazione - ha spiegato Simona Rapastella - e a trasmettere la testimonianza dei valori etici che la meccanizzazione esprime. Per questo – ha aggiunto – l’insieme delle attività Promosse dalla Federazione in occasione del summit avrà un claim particolarmente suggestivo: “macchine per la pace”».
La collaborazione con il Ministero dell’Agricoltura - è stato sottolineato nel corso dell’Assemblea - si è sviluppata a partire dal patrimonio di competenze che la Federazione ha maturato nell’organizzazione degli eventi espositivi, primo fra tutti EIMA International. Dal 6 al 10 novembre prossimo la rassegna mondiale della meccanica agricola tiene a Bologna la sua 46ma edizione, in un clima di grande attesa: “le richieste di partecipazione che ancora continuano a pervenire, il rapido esaurimento delle superfici espositive, ma anche la vasta merceologia e la presenza dei maggiori brand dell’agromeccanica - ha spiegato Rapastella - fanno prevedere un nuovo successo dopo il massimo storico raggiunto nel 2022 con 330 mila presenze e con delegazioni ufficiali da 80 Paesi». La prossima EIMA si presenta dunque con la formula vincente che de sempre la caratterizza. L’ampiezza di gamma (i modelli esposti sono circa 60 mila) e la suddivisione in 14 macro-settori (dalle trattrici, alle macchine per la lavorazione del terreno, dalle raccoglitrici ai mezzi per i trattamenti e ai sistemi per la gestione meccanizzata degli allevamenti) e in 5 Saloni specializzati (Componenti, Energy, Green, Idrotech, Digital), sono da sempre tratti distintivi di una manifestazione che ha nell’innovazione il suo punto di forza. L’innovazione tecnologica si conferma centrale con il prestigioso concorso-mostra delle Novità Tecniche, con le dimostrazioni per le filiere bioenergetiche, lo show dei trattori finalisti del Tractor of the Year, le prove del Garden E-Motion dedicate alle macchine per il giardinaggio e le dimostrazioni di droni e robot agricoli previste nell’area REAL (Robotics and Electronics for Agriculture Live), una delle novità più attese di EIMA 2024. Particolarmente ricco si annuncia anche il calendario di eventi tematici - più di 150 quelli in programma fra convegni, workshop e conferenze - che animeranno la kermesse con l’obiettivo di descrivere i trend della moderna agricoltura e analizzare i molti fattori che possono influenzare il mercato di settore. Non mancheranno poi i “focus” su dossier politici di particolare interesse per il settore agricolo, da quello ambientale a quello della sicurezza sul lavoro.
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La congiuntura economica frena il mercato delle macchine agricole a livello globale, ma la rassegna dell’EIMA, che si è conclusa ieri sera a Bologna, non conosce battute d’arresto e registra il suo massimo storico. Oltre 346 mila presenze, di cui 63 mila estere da 150 Paesi, per conoscere le tecnologie più innovative per ogni tipo di agricoltura. La domanda di meccanizzazione resta potenzialmente molto alta – spiegano gli organizzatori di FederUnacoma – e il mondo agricolo ha bisogno da subito di conoscere le innovazioni e di pianificare i propri investimenti.
Prende il via a Bologna la 46ma edizione dell’esposizione mondiale delle macchine per l’agricoltura 1.750 le industrie partecipanti, delle quali quasi 700 estere, a copertura di ogni segmento di mercato. Modelli di macchine all’avanguardia e sistemi digitali avanzati per un’agricoltura sempre più scientifica, e connessa con il sistema dei servizi e con gli altri settori produttivi.
Il valore complessivo della produzione nazionale di tecnologie per l’agricoltura e per il giardinaggio si avvia a chiudere l’anno con un calo del 19,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, fermandosi a 13,2 miliardi di euro. La flessione dovuta alla contrazione della domanda interna, ma soprattutto al rallentamento dei mercati esteri, i quali contribuiscono in misura significativa al fatturato delle aziende agromeccaniche italiane. FederUnacoma: per la ripresa, necessario attendere la seconda metà del 2025.
Il settore delle macchine agricole è destinato a crescere in modo consistente nei prossimi anni, ma cambierà la geografia dei mercati. Le grandi piazze dell’Europa e del Nordamerica manterranno un alto livello di investimenti per garantire standard qualitativi elevati, e i due colossi asiatici India e Cina tenderanno a stabilizzare la meccanizzazione sui grossi quantitativi raggiunti in questi anni, ma i mercati emergenti saranno quelli del Sud Est Asiatico e dell’Africa. Questo lo scenario descritto questo pomeriggio a Bologna nella conferenza di presentazione di EIMA International, la rassegna mondiale della meccanica agricola, in scena al quartiere fieristico cittadino da domani 6 novembre fino a domenica 10.
La domanda di macchinario agricolo è destinata a crescere in modo molto consistente - è stato spiegato nel corso della conferenza dalla Presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio - in quelle regioni del mondo nelle quali si registra un forte sviluppo dell’agricoltura a causa della crescita demografica, e quindi sono necessarie dotazioni tecnologiche molto maggiori di quelle attuali.
Un Paese chiave - è stato illustrato in conferenza - è l’Indonesia, che già oggi conta quasi 300 milioni di abitanti segnalandosi come uno dei più popolosi al mondo e destinato ad incrementare ulteriormente il proprio peso demografico nei prossimi anni. In Indonesia le importazioni di macchine agricole sono in crescita costante da 15 anni a questa parte, e sono passate da un valore di 140 milioni di euro nel 2009 ad un valore di quasi 700 milioni nel 2023 (crescita media dell’8,6% annuo), con la previsione di ulteriore incremento nei quattro anni prossimi 2024-2027 del 6,7% annuo.
Ma in crescita risultano anche le importazioni di macchine agricole negli altri popolosi Paesi del Sud-est asiatico: il Vietnam (100 milioni di abitanti) prevede incrementi nelle importazioni del 6,2% annuo nei prossimi quattro anni; le Filippine (110 milioni di abitanti) dovrebbero incrementare l’import del 7,8% nei prossimi quattro anni; mentre la Thailandia (71 milioni di abitanti), dopo una crescita molto lenta negli ultimi quindici anni pari ad appena l’1% medio annuo, si prevede passerà nel periodo 2024-2027 ad un incremento annuo del 6,8%.
La variabile demografica è ancora più influente nel continente africano, se è vero che l’Africa Sub-sahariana nel 2050 coprirà da sola il 50% della crescita demografica mondiale. Nel continente africano spicca la Nigeria, che già oggi conta 230 milioni di abitanti e che nel 2050 ne conterà oltre 400 milioni (imponendosi come il terzo Paese più popoloso al mondo), seguita da Etiopia e Repubblica Democratica del Congo, entrambe nettamente oltre i 100 milioni di abitanti e destinate ad una crescita vistosa nei prossimi vent’anni entrando nel novero dei 10 Paesi più popolosi del Pianeta.
In Nigeria appena il 46% delle terre coltivabili è oggi utilizzato - è stato detto nel corso della conferenza - e nella Repubblica Democratica del Congo un esiguo 10% dei terreni arabili è oggi impiegato per l’agricoltura, così che la messa in produzione di nuovi territori rappresenta una priorità per questi come per altri Paesi del continente, con un incremento della domanda di tecnologie nell’immediato futuro (da qui al 2027 l’importazione di macchinario agricolo crescerà del 7% annuo in Etiopia e del 12% in Congo), ma più ancora nell’arco dei prossimi vent’anni.