Macchine per il gardening: il fattore “meteo” condiziona il mercato
Le condizioni meteorologiche favorevoli danno slancio al mercato delle macchine e attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde che chiude il primo semestre in linea con lo stesso periodo 2023. Nuove incertezze legate al rischio siccità nella stagione estiva. Grande attesa per EIMA Green, la rassegna specializzata, che si tiene dal 6 al 10 novembre alla Fiera di Bologna.
L’andamento meteorologico condiziona il mercato delle macchine per il giardinaggio e la cura del verde. Dopo un inizio d’anno caratterizzato da temperature elevate prima e da una recrudescenza invernale poi, la stagione primaverile si è stabilizzata alternando precipitazioni piovose a giornate di sole intenso e favorendo così lo sviluppo delle piante. Gli acquisti di macchine per la cura dei tappeti erbosi, la manutenzione delle siepi e la gestione del verde urbano hanno registrato già nei primi mesi dell’anno un andamento positivo: il primo trimestre aveva segnato una crescita del 2% delle vendite di macchine garden rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Nel secondo trimestre si sono registrati segnali di sofferenza nei primi 2 mesi, dovuti alle forti piogge, ma, alla fine di maggio, appena la stagione metereologica è ripartita, favorendo uno sviluppo consistente della copertura vegetale, si è assistito ad un recupero delle vendite di macchine. I dati – elaborati dall’associazione dei costruttori Comagarden e dal gruppo di rilevamento statistico Morgan – indicano nel bilancio complessivo del primo semestre un risultato in linea con quello dello stesso periodo 2023 (+0,3%), con incrementi significativi per alcune tipologie: i rasaerba crescono del 7%, i decespugliatori a scoppio del 5,6%, i decespugliatori/line-trimmers dell’11,7%. I soffiatori/aspiratori crescono del 4,3%, le tagliasiepi del 9,7% e i trattorini del 13,5%, mentre le motoseghe registrano un calo vistoso (-22,5%) e gli spazzaneve – anche in questo caso come diretta conseguenza del caldo anomalo – registrano un crollo del 95,2%. L’attuale andamento delle vendite lascia prevedere per la fine dell’anno una crescita complessiva delle unità vendute pari al 2% rispetto all’anno scorso, con incrementi intorno al 6% per i rasaerba, al 4% per i decespugliatori, all’8% per i decespugliatori/linetrimmer, e al 7% per i trattorini. Sul dato di fine anno potrà influire, ancora una volta, l’andamento meteorologico, che in questi giorni desta preoccupazione per la scarsità d’acqua soprattutto nelle zone meridionali del Paese. Un bilancio più dettagliato sul settore, e uno scenario delle tecnologie più innovative si avranno in occasione di EIMA Green, il Salone internazionale delle macchine e delle attrezzature per il giardinaggio e la cura del verde, che si terrà dal 6 al 10 novembre prossimo alla Fiera di Bologna, nell’ambito di EIMA International, la grande kermesse della meccanica agricola organizzata da FederUnacoma e giunta alla sua 46ma edizione. Nell’area espositiva riservata al gardening – spiegano gli organizzatori – saranno presenti, su una superficie di oltre 10 mila metri quadrati, oltre 200 case costruttrici con tutte le novità di prodotto. Insieme alla mostra statica dei modelli, EIMA Green presenta anche un’area esterna per le dimostrazioni dinamiche, offrendo al pubblico - composto da operatori economici e manutentori professionali, ma anche dalla vasta platea di hobbisti del gardening e delle attività all’aperto - la panoramica delle soluzioni più innovative e la prova sul campo della loro efficacia.
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La congiuntura economica frena il mercato delle macchine agricole a livello globale, ma la rassegna dell’EIMA, che si è conclusa ieri sera a Bologna, non conosce battute d’arresto e registra il suo massimo storico. Oltre 346 mila presenze, di cui 63 mila estere da 150 Paesi, per conoscere le tecnologie più innovative per ogni tipo di agricoltura. La domanda di meccanizzazione resta potenzialmente molto alta – spiegano gli organizzatori di FederUnacoma – e il mondo agricolo ha bisogno da subito di conoscere le innovazioni e di pianificare i propri investimenti.
Prende il via a Bologna la 46ma edizione dell’esposizione mondiale delle macchine per l’agricoltura 1.750 le industrie partecipanti, delle quali quasi 700 estere, a copertura di ogni segmento di mercato. Modelli di macchine all’avanguardia e sistemi digitali avanzati per un’agricoltura sempre più scientifica, e connessa con il sistema dei servizi e con gli altri settori produttivi.
Il valore complessivo della produzione nazionale di tecnologie per l’agricoltura e per il giardinaggio si avvia a chiudere l’anno con un calo del 19,5% rispetto allo stesso periodo del 2023, fermandosi a 13,2 miliardi di euro. La flessione dovuta alla contrazione della domanda interna, ma soprattutto al rallentamento dei mercati esteri, i quali contribuiscono in misura significativa al fatturato delle aziende agromeccaniche italiane. FederUnacoma: per la ripresa, necessario attendere la seconda metà del 2025.
Il settore delle macchine agricole è destinato a crescere in modo consistente nei prossimi anni, ma cambierà la geografia dei mercati. Le grandi piazze dell’Europa e del Nordamerica manterranno un alto livello di investimenti per garantire standard qualitativi elevati, e i due colossi asiatici India e Cina tenderanno a stabilizzare la meccanizzazione sui grossi quantitativi raggiunti in questi anni, ma i mercati emergenti saranno quelli del Sud Est Asiatico e dell’Africa. Questo lo scenario descritto questo pomeriggio a Bologna nella conferenza di presentazione di EIMA International, la rassegna mondiale della meccanica agricola, in scena al quartiere fieristico cittadino da domani 6 novembre fino a domenica 10.
La domanda di macchinario agricolo è destinata a crescere in modo molto consistente - è stato spiegato nel corso della conferenza dalla Presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio - in quelle regioni del mondo nelle quali si registra un forte sviluppo dell’agricoltura a causa della crescita demografica, e quindi sono necessarie dotazioni tecnologiche molto maggiori di quelle attuali.
Un Paese chiave - è stato illustrato in conferenza - è l’Indonesia, che già oggi conta quasi 300 milioni di abitanti segnalandosi come uno dei più popolosi al mondo e destinato ad incrementare ulteriormente il proprio peso demografico nei prossimi anni. In Indonesia le importazioni di macchine agricole sono in crescita costante da 15 anni a questa parte, e sono passate da un valore di 140 milioni di euro nel 2009 ad un valore di quasi 700 milioni nel 2023 (crescita media dell’8,6% annuo), con la previsione di ulteriore incremento nei quattro anni prossimi 2024-2027 del 6,7% annuo.
Ma in crescita risultano anche le importazioni di macchine agricole negli altri popolosi Paesi del Sud-est asiatico: il Vietnam (100 milioni di abitanti) prevede incrementi nelle importazioni del 6,2% annuo nei prossimi quattro anni; le Filippine (110 milioni di abitanti) dovrebbero incrementare l’import del 7,8% nei prossimi quattro anni; mentre la Thailandia (71 milioni di abitanti), dopo una crescita molto lenta negli ultimi quindici anni pari ad appena l’1% medio annuo, si prevede passerà nel periodo 2024-2027 ad un incremento annuo del 6,8%.
La variabile demografica è ancora più influente nel continente africano, se è vero che l’Africa Sub-sahariana nel 2050 coprirà da sola il 50% della crescita demografica mondiale. Nel continente africano spicca la Nigeria, che già oggi conta 230 milioni di abitanti e che nel 2050 ne conterà oltre 400 milioni (imponendosi come il terzo Paese più popoloso al mondo), seguita da Etiopia e Repubblica Democratica del Congo, entrambe nettamente oltre i 100 milioni di abitanti e destinate ad una crescita vistosa nei prossimi vent’anni entrando nel novero dei 10 Paesi più popolosi del Pianeta.
In Nigeria appena il 46% delle terre coltivabili è oggi utilizzato - è stato detto nel corso della conferenza - e nella Repubblica Democratica del Congo un esiguo 10% dei terreni arabili è oggi impiegato per l’agricoltura, così che la messa in produzione di nuovi territori rappresenta una priorità per questi come per altri Paesi del continente, con un incremento della domanda di tecnologie nell’immediato futuro (da qui al 2027 l’importazione di macchinario agricolo crescerà del 7% annuo in Etiopia e del 12% in Congo), ma più ancora nell’arco dei prossimi vent’anni.