PianetaTerra: meccanizzazione italiana nel mondo

20.06.2013

In occasione dell'Assemblea FederUnacoma 2013, il presidente Massimo Goldoni ha presentato il Progetto PianetaTerra per lo sviluppo della meccanizzazione sui mercati internazionali.
"Si tratta di una sfida impegnativa ma esaltante - ha detto Goldoni - perché rivolge l'attenzione non soltanto ai Paesi tradizionali e a quelli emergenti ma ad altre regioni del Pianeta che registrano una forte crescita dell'economia primaria ed esprimono una domanda crescente di tecnologie meccaniche". Le aree di produzione agricola tradizionali come l'Europa e gli Stati Uniti - si legge nei documenti del Progetto - perdono quote rispetto alle economie di Cina, India, Brasile e Russia, e alla ribalta mondiale si affacciano nuovi protagonisti come l'Indonesia, il Sudafrica, l'Argentina, l'Australia, la Turchia, le Filippine, e Paesi dell'Africa sub-sahariana. Gli stessi rapporti di forza tra le economie delle diverse regioni - si legge nel Progetto PianetaTerra - sono destinati a cambiare con l'introduzione di tecnologie che consentono di sfruttare sempre meglio il patrimonio di terre coltivabili. L'Europa detiene infatti appena il 4% dei territori arabili presenti nel mondo, e l'America del Nord il 10%, mentre quote molto maggiori sono localizzate altrove: il 35% in Asia, il 24% in Africa, il 18% in America Latina e il 9% nel continente australiano. Nel volgere di pochi anni anche il mercato della meccanizzazione ha rivoluzionato le sue gerarchie, e l'India si è imposta come il primo acquirente al mondo di trattrici, con un assorbimento di 600 mila unità annue, un quantitativo pari a cinque volte il totale immatricolato nell'intera Europa, e ad oltre sei volte quello degli Stati Uniti. La stessa Cina ha superato di gran lunga i livelli dei Paesi occidentali, con circa 450 mila macchine acquisite, ed altri Paesi registrano crescite di mercato consistenti. Fra il 2011 e il 2012 le importazioni di trattrici sono aumentate, in valore, del 37% in Australia, del 24% in Sud Africa, del 35% in Tailandia, del 10% in Polonia.Una quota crescente della domanda di macchinario agricolo sui nuovi mercati - è spiegato nel progetto - è oggi coperta da prodotti realizzati in Paesi come la Cina, l'India, la Corea o il Brasile (in un Paese come l'Australia, ad esempio, che tradizionalmente importa la gran parte delle sue macchine agricole dagli Stati Uniti, il secondo maggior fornitore è divenuto proprio la Cina, con una quota superiore al 12% dell'import locale). Tutto questo rende necessario, per l'industria italiana, un rinnovato impegno per la difesa delle quote già coperte sui mercati tradizionali e per la conquista di spazi nelle aree di nuova meccanizzazione."Il nostro Progetto - ha concluso Goldoni - mette in campo una metodologia nuova di approccio ai mercati, che collega in modo organico differenti fonti d'informazione, studi e indagini conoscitive, reti di operatori locali specializzati ed eventi fieristici di particolare valore strategico".


Federazione Nazionale Costruttori Macchine per l'Agricoltura
Sistemi e Tecnologie Digitali per Macchine e Produzioni Agricole
Associazione Produttori Sistemi per l'Irrigazione
Associazione Costruttori Implements
Associazione Costruttori Macchine Semoventi
Associazione Costruttori Trattori
Associazione Costruttori Componentisti
Associazione Costruttori Macchine per il Giardinaggio